venerdì 15 marzo 2013

"Torta di Mele"


Questa non è di certo una ricetta sarda...però a me la torta di mele piace tantissimo...così ho deciso di proporvela lo stesso!! ;-)
La ricetta che a me piace di più è quella del "Il Piatto d'Oro".

Ingredienti:
1 kg di mele sbucciate e private del torsolo
180 gr di farina
2 uova
150 gr di zuccheri
6 cucchiai di latte
40 gr di burro
la scorza grattugiata di mezzo limone
2 cucchiai rasi di lievito in polvere
1 cucchiaio di pane grattugiato
poco burro per la tortiera


Procedimento:
Lavare le mele sotto l'acqua corrente, asciugarle, sbucciarle, privarle del torsolo e tagliarle a fettine


Sbattere molto bene in una terrina, con una frusta elettrica, le uova e 120 gr di zucchero.
Aggiungere al composto spumoso, a cucchiaiate e sempre rigirando, la farina, il lievito in polvere, il latte, la scorza del limone e, se necessario, qualche cucchiaino di acqua tiepida.
Imburrare leggermente la tortiera, versarvi l'impasto, che dovrà risultare piuttosto fluido, livellare la superficie con una spatola e distribuire sopra le mele. 
Cospargere, infine, sopra le mele il resto dello zucchero, il pane grattugiato e il burro fuso.
Infornare a forno già caldo, per quaranta minuti circa, a 180 °C, fino a quando l'impasto sarà dorato e le mele ben cotte.
E come sempre....Buon Assaggio a tutti!!

lunedì 11 marzo 2013

"Anjoni cun Prisucciu"


Ciaooooooooooooooooooooo......
Come state??... Io stanca ma Tanto Felice!!!!
Siamo stati tutti e tre in Sardegna nel mese di febbraio a fare le presentazioni ufficiali del piccolo Dani...
Lui è stato felicissimo...passava dalle braccia di una zia a quelle di un altra....e infatti, ora, non si vuole più nel suo passeggino!!!
In Sardegna ho mangiato come un maialino...di tutto e di più! Mia mamma mi ha preparato ogni ben di Dio...Gnam Gnam...
Quindi oggi...vi presento uno dei piatti forti di mia mamma "S'Anjoi cun Prisucciu"...ovvero l'Agnello con i Piselli... c'è anche la versione molto battuta in Sardegna (e pure a casa mia) dell'agnello con le patate.
Chi è vegetariano o vegano o amante degli agnellini so che non apprezzerà molto questa pietanza...però in Sardegna è una specialità...ed è tradizione prepararlo per il pranzo di Pasqua!

Ingradienti:
1 kg di agnello sardo
1/2 kg di piselli
olio extra vergine d'oliva
1/2 cipolla
2 spicchi d'aglio
7 pomodori secchi
un mazzetto di prezzemolo
sale q.b.
1/e bicchiere di vino bianco
Acqua q.b.

Una casseruola

Procedimento:
Lavare la carne d'agnello, già precedentemente tagliata a pezzi, e metterla a scolare.
In una capiente casseruola far soffriggere in abbondante olio extra vergine d'oliva, gli spicchi d'aglio in camicia, la cipolla tritata finemente, il prezzemolo tritato e i pomodori secchi, precedentemente sminuzzati grossolanamente e lavati dal loro sale.
Aggiungere al soffritto la carne d'agnello e far rosolare a fiamma alta.
Sfumare con poco vino bianco.
Evaporato il vino aggiungere i piselli e mezzo bicchiere d'acqua. Salare a piacimento.
Servire ben caldo.


Buon Appetito!!!


lunedì 11 febbraio 2013

"Tiramisù agli Oro Saiwa"



Rieccomi.....A chi piace il Tiramisù????
Io ne vado ghiotta anche se decisamente "non è un dolce tipico sardo"!! :-)) :-))
Oggi voglio proporvelo in una versione rivisitata...anzichè prepararlo secondo la tradizione, ovvero con i savoiardi, l'ho preparato con i biscotti "Oro saiwa"...è una delle rivisitazioni che più piacciono al mio  maritino super golosone!
Era da un bel pò che mi diceva che lo stava desiderando e così l'ho voluto accontentare...

Ingredienti:
4 uova
4 cucchiai di zucchero
250 gr di mascarpone 
caffè
acqua
biscotti oro saiwa
gocciole di cioccolato fondente
cacao amaro in polvere

Come noterete tra gli ingredienti c'è l'acqua, perchè non amo il caffè troppo forte...mi fa venire troppo il mal di stomaco, così per fare la bagna lo allungo con un pò d'acqua!!...in più, oltre al cacao amaro aggiungo le gocciole di cioccolato fondente, che al mio maritino piacciono tanto!

Il procedimento è il classico.
Dividere i tuorli dagli albumi, montare i primi con lo zucchero sino ad ottenere una spuma bella gonfia. Aggiungere alla spuma il mascarpone, cucchiaio per cucchiaio...montare a neve ben soda gli albumi e aggiungerli pian pianino, dal basso verso l'alto, io uso una spatola, alla crema al mascarpone, stando attenti a non far sgonfiare il tutto.
Prendo una bella pirofila, oppure tante piccole pirofiline per preparare delle monoporzioni (queste bellissime che vedete in foto sono un preziosissimo e graditissimo regalo della mia splendida cuginetta Maide per il mio 35° compleanno!!!:-))..ed iniziio la "stratificazione".
Io parto con uno strato di crema con spruzzatina di cacao amaro e qualche goccia di cioccolato fondente. Poi bagno i biscotti nella bagna al caffè e li posiziono sopra la crema. Cospargo sopra i biscotti tanta crema, il caco e le gocce di cioccolato poi ripeto l'operazione sino ad esaurimento ingredienti!! :-))
E' buonissimo e più leggero rispetto a quello classico (dove io aggiungo pure la panna montata!!)
Buon Appetitooooooooo!!!!!!!!!!!! :-)) :-)) :-))


"Panadas"


Ciao a tutti!! Come state??...
Qui fa un gran freddo! Brrrrrrrrrrrrrrrrr..... non è proprio il caso di uscire...meglio stare a casa al calduccio col piccolo "Dani"!!...e visto che il papy è a lavoro...prepariamogli qualcosina di buono per il rientro alla sera! Ne sarà felicissimo!!! :-) :-) :-))
Mentre il mio cucciolotto dorme ne approfitto per mettere le mani "in pasta" e speriamo che resista addormentato per qualche oretta così riesco a fini re il tutto senza lasciare tutto a metà...come capita spesso e volentieri! ;-)...ma lui è piccolo e ha tanto bisogno di coccole...e poi è simpaticissimo...insieme ci facciamo tante grosse risate! 

Dunque..oggi voglio presentarvi la famosissima "Panada Asseminese"...è buonissima...ma del resto sono un pò di parte, visto che vengo da Assemini! :-)) :-))
A me ha insegnato a prepararla mia mamma e a lei, ha insegnato mia nonna, Vitina! Era bravissima a prepararla...buone come le sue non le sanno fare in tanti....e il bello è che è un piatto tipico Asseminese ma mia nonna era Pugliese...trapiantata in Sardegna!! :-)) Era un vero fenomeno!
La Panada classica è fatta con le anguille e le patate...ve la preparerò una volta che sono in Sardegna, perchè qui ho difficoltà a trovare le anguille...trovo solo "filatrote" e non è esattamente la stessa cosa! La Panada nasce come piatto dei pescatori. Assemini, infatti, ergeva sopra una palude (che ormai non esiste più!), dove proliferavano le anguille. Le mogli dei pescatori, che non sapevano più come cucinarle, si inventarono questo piatto, che garantiva la durata nel tempo dello stesso e pure un pasto completo per i mariti, in quanto era composto da una pasta di pane "Su Corxiu", che faceva da contenitore, carboidrati, e dalle anguille con le patate, proteine e zuccheri.
Successivamente la Panada ha subito svariate rivisitazioni ed ora si prepara con qualunque alimento....frequente ad Assemini la potete trovare di agnello e patate, di agnello e piselli, di capra e patate, di favette, di verdure e non ultime in versione "mignon" fritte con wurstel e patate, con funghi, con melanzane e chi più ne ha più ne metta! :-))

In realtà quelle fritte, venivano preparate con pecorino fresco e menta!

Anch'io quest'oggi ho voluto preparare delle panadine, ma non le ho fritte per far si che non diventassero troppo pesanti, le ho messe al forno! Le ho preparate con pollo e melanzane e a dire del mio maritino bellissimo e buon gustaio, sono venute Buonissime! gnam gnam!!

Dunque cosa occorre per la preparazione?
Ingredienti per circa 15 panadine di media grandezza:
per la pasta
150 gr di farina 00
150 grami di semola rimacinata
1 cucchiaio si strutto
acqua tiepida
olio extra vergine d'oliva
sale q.b.

per l'interno
250 gr di melanzane oblunghe
250 gr di petto di pollo
aglio
prezzemolo
basilico
salsa di pomodoro (o pomodori secchi sminuzzati e un cucchiaio di concentrato di pomodoro)
olio extra vergine d'oliva
sale q.b.


Procedimento per la pasta:
Versare la farina setacciata e la semola rimacinata sopra un piano e formare la classica fontana nel cui centro andrà versato il cucchiaio di strutto e poca acqua tiepida leggermente salata. Amalgamare il tutto velocemente e lavorare la pasta energicamente fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico che "sbatterete" più volte sul tavolo in modo tale da far uscire l'aria. Va lavorata come il pane ma non a lungo, massimo 5 minuti e non deve essere troppo morbida, altrimenti è un problema lavorarla e in cottura potrebbe bucarsi...in più se è troppo morbida significa che ha troppo strutto e quindi a fine cottura risulterà troppo croccante e quindi dura!
Una volta ottenuta la classica palla di pasta omogenea, va posta a riposare in luogo asciutto sotto un canovaccio per almeno 30 minuti.
Trascorsi i 30 minuti, riprendere in mano la pasta, stenderla leggermente con le mani e versarvi sopra un cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva. Continuare a lavorare la pasta per alcuni minuti, in modo tale da far assorbire tutto l'olio. Riformata la palla, la si divide in due parti, 3/4 servirà per fare il "contenitore", la restante per il "tappo". Ricordatevi sempre di lasciarne un pezzettino, di modo tale che se in fase di cottura si dovesse bucare da qualche parte, potete mettere una "pezza" e sanare il buco! :-))
Stendere i 3/4 di pasta con il mattarello in modo tale da formare una sfoglia dello spessore di massimo mezzo centimetro.
Prendere ora 10 o 15 tegliette d'alluminio, quelle da budino o muffin per intenderci, a seconda di quanto grandi le si voglia fare, e con un coppa pasta tondo, in mancanza va benissimo anche un bicchiere, tagliare la sfoglia in tante sfogliette tonde. Prendere le sfogliette e adagiarle all'interno delle tegliette.
Stendere poi la restante sfoglia e sempre con il coppa pasta tondo, tagliare i coperti delle panadine.
Consiglio di fare questa operazione una volta pronto il condimento delle panadine, perchè la pasta ha la tendenza a restringersi velocemente, per cui se si preparano con largo anticipo e non si ha pronto il condimento è un gran casino!! :-))

Procedimento per il condimento:
Stavola io ho usato il pollo e le melanzane, ma si può usare di tutto...per cui sprigionate la vostra fantasia! :-))

Io, dopo averle lavate per bene e messe a dissalare, ho tagliato le melanzane a dadetti piccoli piccoli e le ho fatte cuocere in olio extravergine d'oliva, con uno spicchio d'aglio, prezzemolo, basilico salsa di pomodoro e un pizzico di sale.
A parte ho cotto il petto di pollo. L'ho grigliato e poi tagliato a pezzettini piccoli piccoli ed aggiunto alle melanzane una volta levate dal fuoco.
Ho aggiustato di sale e poi ho riempito le panadine.
Chiuderle non è semplicissimo e ho anche difficoltà a spiegarlo a dire il vero. Prendete l'estremità del "contenitore" e con le dita unitelo alla pasta del coperchio, dopo aver adagiato quest'ultimo sopra ogni panadina.
Bisogna fare in modo che la pasta del coperchio formi un tutt'uno con quella del "contenitore".
Poi, con il pollice e l'indice della mano destra, sinistra per chi è mancino, prendere la pasta e rivoltarla verso l'interno formando come degli spicchi, in modo tale da sigillare il tutto.

Infornare, a forno caldo, a 180°C per almeno un'ora o un'ora e mezzo, dipende sempre dal forno. Si possono cuocere anche a forno ventilato, ma bisogna abbassare la temperatura e diminuire il tempo.
Ad ogni modo, sono cotte quando prendono colore e smuovendole emettono un suono come di "olio che frigge".

Io le ho preparate al forno, ma in realtà andrebbero fritte in abbondante olio extra vergine d'oliva.
In questo caso vanno fatte piccole piccole!!

E ora...come al solito...non mi resta che augurarvi Buon Appetitooooooooo!!!!





martedì 5 febbraio 2013

"Pardulas"



Ciao a tutti...manco da una vita....
Il fatto è che sono presissima dal mio dolcissimo"piccolino" e non riesco mai a trovare il tempo per scrivere!
Diventare mamma è un'esperienza meravigliosa..ti riempie la vita!
Certo...la notte si dorme poco...almeno i primi tre mesi..poi fortunatamente inizia a migliorare...ora riesco ad alzarmi una sola volta anche se per due orette buone buone...perchè il "piccolino" ama fare grandi discorsi alle 5 del mattino...sarà che c'è un gran silenzio e la sua voce rimbomba, per cui si sente di più ed è felice...oppure perchè gli piace torturare la sua mammina...ahahahahhh...povero!
Ad ogni modo...ora spero di recuperare un pò del tempo perso...

Oggi voglio presentarvi uno dei miei dolci sardi preferiti le "pardule"...sono facilissime da realizzare...l'unica seccatura è un pò la pasta, bisogna stenderla il più sottile possibile e bisogna stare attenti a non esagerare con lo strutto...altrimenti viene troppo croccante!
Bene...procediamo

Ingredienti:
Per il ripieno
1 kg di ricotta freschissima di pecora
150 gr di zucchero
100 gr di farina
2 bustine di zafferano
1 bustina di vanillina
scorza (zeste) di un limone grattugiato
scorza di un'arancia gratugiata
2 tuorli 
2 uova intere
1 cucchiaio raso di lievito per dolci

Per la sfoglia
300 gr di farina
1 cucchiaio di strutto o grasso di suino
poca acqua tiepida
una presa di sale



Procedimento:
In una terrina capiente versare la ricotta, lo zucchero, la farina, lo zafferano, la vanillina, la scorza del limone e dell'arancia, i due tuorli, le uova intere ed il cucchiaio raso di lievito. Amalgamare bene tutti gli ingredienti insieme in modo tale da ottenere un composto morbido ed omogeneo.
Con l'impasto ottenuto formare delle palline che andranno leggermente infarinate.
Preparare la sfoglia, sulla quale andranno adagiate le palline di ricotta e co.
Versare la farina a fontana, al centro versare il cucchiaio di strutto, amalgamare il tutto con poca acqua tiepida leggermente salata. Lavorare l'impasto energicamente sino ad ottenere una palla elastica che andrà fatta riposare al caldo, coperta da un canovaccio, per almeno 30 minuti.
Stendere la pasta col mattarello in una sfoglia dello spessore di un millimetro. Con un coppa pasta tondo del dm di circa 6 cm ricavare dei dischi che pizzicherete con le dita in più punti, in modo tale da formare dei piccoli cestini all'interno dei quali verranno adagiate le palline di ricotta precedentemente preparate.
Infornate a forno caldo, a 160 °C sino a quando non le vedrete asciutte e dorate. Nel mio forno elettrico, più o meno 40 minuti.
Sfornare e servire calde o fredde a seconda dei gusti!
Buon Appetitooooooooooooooo.... :_)




giovedì 11 ottobre 2012

"Culurgionis di Patate"


Rieccomi finalmente.....dopo una così lunga attesa...
Eh si... purtroppo mi sono dovuta fermare per problemi tecnici!!
Aspetto un pupetto che nascerà ai primi di Novembre.... :-)) :-))
Io e Ivano non stiamo più nella pelle...non vediamo l'ora di vederlo, di stringerlo, di coccolarlo e di sbaciucchiarlo tutto!! :-))
E' l'esperienza più bella che una donna possa vivere in tutta la sua vita...una magnifica avventura che la porta a scoprire se stessa a 360 gradi e che fa emergere il lato più umano, più dolce e più vivo di se!
Sono proprio felice...anzi SIAMO PROPRIO FELICI!!

Ma come tutte le gravidanze, potevano mancare le nausee??...eh no...certo che no...solo che a me non sono durate solo tre mesi ma ben otto!!...Perciò è stato impossibile cucinare...visto che la gran parte degli odori e degli aromi mi dava il voltastomaco!!
Però...adesso che la situazione è migliorata...spero di riuscire a riprendere gli attrezzi di cucina in mano e riprendere a pasticciare un pò tra i fornelli della mia cucina!!

E così...tanto per iniziare..ho deciso di proporvi la versione "Nuorese" dei culurgionis, ovvero quelli di patate!

Ingredienti:
600 gr di patate 
500 gr di farina "00"
300 di pecorino ben saporito (o se siete fortunati a trovarlo di "Viscidu")
100 gr di pecorino ben stagionato
3 o 4 cucchiai di strutto
un bicchiere d'acqua leggermente salata
menta
aglio
sale
sugo di pomodoro per condire

Procedimento:
Con la farina fate la classica fontana, unite lo strutto, l'acqua leggermente salata e riscaldata; lavorare a lungo di modo tale da ottenere un impasto morbido ed elastico. Ad impasto ultimato, formare la classica palla e lasciare riposare coperta in luogo caldo e asciutto.
Nel frattempo che l'impasto riposa, lessare le patate in abbondante acqua salata, una volta scotte, scolarle dall'acqua di cottura, pelarle e schiacciarle con lo schiacciapatate all'interno di una zuppiera.
Unire poi alle patate, il pecorino saporito (o il viscidu) grattugiato, qualche fogliolina di menta ben lavata e tritata, uno o due spicchi d'aglio, a seconda dei gusti, ben tritato (se l'aglio non piace può non mettersi!) un pò di sale se dovesse risultare un pochino insipido.
Riprendere in mano la palla di pasta, stenderla con il mattarello in una sfoglia sottile sottile.
Con dei coppa pasta di circa 7 cm, ricavare dalla pasta dei dischi sottili, al centro dei quali va posta una piccola quantità di impasto di patate. Ripiegare i dischi e chiuderli pizzicandoli sui bordi con una forchetta o con l'apposito arnese, in modo tale da ricavare delle specie di spighe.
Far cuocere i culurgionis in abbondante acqua salata, con poco olio per non farli attaccare tra loro, una volta che salgono a galla sono cotti, scolateli e conditeli con del semplice sugo di pomodoro, fatto con olio extravergine d'oliva, aglio, cipolla e menta fresca. Aggiungere una spolverata abbondante di pecorino stagionato grattugiato e servire!!



E come sempre.....BUON ASSAGGIO A TUTTI!!!!!!

sabato 24 marzo 2012

"Su Proceddu"



...Carissimi...quanto tempo...
In effetti mi sono assentata parecchio, ma sono stata presa dal lavoro e per 10 giorni sono scesa in Sardegna...che meraviglia!!!!
I miei mi hanno preparato più o meno tutto il repertorio dei miei piatti sardi preferiti..ho mangiato come un maialino...e anche il "maialino"!! :-)) :-))


Il maialetto allo spiedo è una delle specialità più buone, a mio parere, che esistono in Sardegna...già quando lo vedi cuocere nello spiedo, davanti alle braci, ti viene l'acquolina in bocca e non vedi l'ora che sia pronto per poterlo assaggiare!!!!...mmmmmhhhhh...che bontà!!
I miei mi hanno portata in una trattoria tipica a Cagliari, che si chiama "Su Cumbidu", dove lo preparano divinamente...con circa 25/30 euro a persona, mangerete dal primo al dolce, bevande incluse, i piatti più classici cagliaritani...tra cui, per l'appunto il mitico "Proceddu" arrosto!


Non viene l'acquolina in bocca anche a voi solo a guardarlo???!!!!...
Vi assicuro che è BUONISSIMOOOOOOOO.....
Dunque...vediamo come si prepara!!
Ingredienti:
1 maialino da latte (peso max 8 kg)
rametti di mirto
spiedo
legna da ardere
caminetto
Prima cosa da fare, se non l'avete già fatto fare al vostro macellaio di fiducia, è di dividere il maialino a metà. Per essere più profumato e saporito, tenete il maialino in frigorifero completamente avvolto dai rametti di mirto.
Togliete le interiora, con le quali potrete preparare un ottimo ragù se vi piace, oppure potete cuocerli in padella con abbondante cipolla, olio extravergine d'oliva e poco vino bianco!!...dicevamo, togliete le interiora, lavate la metà del maialino che volete utilizzare e infilzatelo in uno spiedo...mi raccomando questa operazione comporta molta attenzione e abilità...il maialino non deve girare intorno allo spiedo ma deve essere fisso!!
Tagliate il piedino del maialino e infilatelo in uno strato di pelle, dopo aver applicato un foro capiente...mettete della carta stagnola sulla testa del maialino di modo tale da coprire il cervellino, affinchè questo non cada durante la fase di cottura!!
Preparate ora un bel fuoco con la legna (ginepro, leccio, mirto e ulivo sarebbero gli ideali) e posizionate il vostro maialino sul girarrosto davanti alle fiamme ad una distanza di circa 50 cm.
In una prima fase non fate girare il girarrosto, tenetelo fermo in una posizione, in quanto in questa prima fase il maialino deve asciugarsi, prima da un lato e poi dall'altro.
Quando il maialino inizierà ad essere più asciutto, azionate il girarrosto e posizionate la brace sotto il maialino...ricordatevi di tanto in tanto di irrorare il maialino con i ramoscelli di mirto immersi nell'olio extravergine d'oliva...di modo tale che la cotenna risulti croccante e ben dorata.
Il segreto del maialino arrosto è tutto nella cottura...oltre che nel prodotto ovviamente!!.. va cotto lentamente, occorrono circa 2 ore per essere cotto a puntino...
La prova della cottura si fa in questo modo...prendete un coltello a serramanico, il mio babbo utilizza una "pattada" solitamente, e infilzate il maialino...se non viene fuori liquido..sarà perfettamente cotto!!
Toglietelo dallo spiedo finchè è caldo, tagliatelo a pezzetti ed immergetelo nei rametti di mirto, precedentemente ben lavati, servitelo caldo o freddo a seconda dei gusti...in ogni caso sarà SUBLIME!!!!
Che dire ancora....ah si...BUON ASSAGGIO A TUTTIIIIIIIIIII!!!!!